sabato 26 marzo 2011

Antonio Socci: così Papa Ratzinger boccia la guerra in Libia

Clicca qui per leggere il commento sul Sussidiario segnalatoci da Alessia. Qui l'articolo originale.

3 commenti:

Alice ha detto...

Nota che quando il Papa Chiedeva di non andare in Iraq Socci scriveva questo.

http://digilander.libero.it/galatro.rc/pace2/20030323_socci_conflitt_interess_pacifist.htm

Gianpaolo1951 ha detto...

Grande Socci!!!
Ma perché non attingere direttamente dal suo blog?!?
http://www.antoniosocci.com/2011/03/contro-questa-guerra-disumanitaria/

Anonimo ha detto...

La posizione di alcuni intellettuali della carta stampata, sulla guerra in Libia, è difficilmente comprensbibile e frutto di un narcisistico distinguo, per differenziare la loro immagine di "elite culturale", che deve comunque andare sempre contro, dalle percezioni comuni del popolo, che spesso afferra meglio la sostanza dei problemi quotidiani, e del rispetto della vita delle persone.
Gheddafi per molti anni ha sostenuto, finanziato, istigato il terrorismo (cito solo, ad esempio, la strage di Monaco delle olimpiadi 1972 e l'areo di Lockerbide); ha imprigionato e fatto sparire migliaia di suoi compaesani; ha duramente represso diverse insurrezioni militari in Libia, come quella del 1993 quando fece fucilare nelle carceri di Tripoli 1200 militari che volevano rimuovere la suoa megalomania furiosa; ha ricattato l'Italia e l'Europa con l'utilizzo strumentale e intimidatorio dell'invasione africana; insomma è un individuo spregevole, violento, pericoloso, affetto da manie di onnipotenza e dulcis in fundo "un pagliaccio" con probabili tare mentali.
Gli intellettuali possono pensare quello che vogliono, ma è indubbio che alla maggior parte dell'opinione pubblica italiana (destra e sinistra) ed a quella mondiale dell'occidente, risulti un politico impresentabile, un satrapo pericoloso, un beduino violento e preoccupante.
Dunque molti comuni mortali pensano legittimamente che Gheddafi debba essere allontano dal potere oer sempre e punito da una corte di giustizia internazionale per i suoi crimimi.
Cherokee.