mercoledì 2 marzo 2011

Avvenire, dossier pedofilia: «Occhio ai social network, eden dei pedofili». Don Di Noto: ormai è emergenza educativa

«Occhio ai social network, eden dei pedofili» Don Di Noto: ormai è emergenza educativa

DA MILANO

S ettantamila volti «contati uno per uno». Sono quelli che in un solo anno l’Associazione Me­ter di don Fortunato Di Noto ha individuato e 'schedato' ogni volta che ha segnalato alla Polizia i siti e ancor più i social network frequentati da gruppi pedofili. «Si è portati a pensare che l’abuso virtuale non sia una vera violenza - spiega don Di Noto - , ma dietro ogni immagine c’è un atto reale. Se solo noi ne abbiamo contati 70mila, quanti sa­ranno? E per ognuno di loro, chi ha sporto denun­cia? Chi li ha aiutati?». Domande senza risposta, ma che ci dicono che «possiamo chiudere tutti i si­ti del mondo (in vent’anni noi di Meter ne abbia­mo segnalati 250mila, 25mila solo quest’anno), ma ne nasceranno sempre di nuovi: occorre soprat­tutto salvare le vittime». La cui età si abbassa sem­pre più, mentre le tecniche di adescamento e dif­fusione del materiale si raffinano: «Quella dei so­cial network è una vera emergenza», denuncia il sacerdote antipedofilia. Su Facebook, ma anche su Groups o su Ning, «i pedofili hanno trovato il loro eden». Si rileva infatti un continuo nascere di co­munità con migliaia di iscritti, anche italiani, e u­no scambio mastodontico di materiale violento e osceno, tale da sorprendere anche gli inquirenti.
Altro filone recente e pericoloso è quello dei file sharing, il servizio che consente lo scambio inno­cuo di film e musiche, ma anche di foto e video pe­dopornografici: «Una volta a rischio erano i siti, o­ra sono i file sharing, molto più facili da frequen­tare ». Purtroppo si evidenzia anche il numero cre­scente di bambini di dieci o undici anni che con l’autoscatto si riprendono in atteggiamenti sessuali espliciti e si pubblicano sui social network, e qui il problema si chiama emergenza educativa: «Dove sono i genitori? - avverte Di Noto - . O si avvia un percorso serio o il fenomeno sarà sempre più gra­ve e pericoloso». (L.Bell.)

© Copyright Avvenire, 2 marzo 2011

1 commento:

B'Rat ha detto...

Non so se avete mai visto Netlog... la situazione delle ragazzine (e dei ragazzini che le incitano) è spaventosa...