domenica 13 marzo 2011

E il Papa, a sorpresa, cita il "laico" Carducci (Cardinale)

LA CURIOSITÀ

E IL PAPA, A SORPRESA, CITA IL 'LAICO' CARDUCCI

Non capita tutti i giorni che in un testo pontificio venga citato uno scrittore come Giosuè Carducci.
Eppure ieri nel suo discorso ai rappresentanti dell’Anci, Benedetto XVI – per illustrare poeticamente come i comuni siano espressione di «una comunità di credenti che celebra la Liturgia della domenica e poi si ritrova nelle piazze» – ha ripescato proprio un bel testo del primo premio Nobel italiano alla letteratura, più noto per la sua affiliazione alla massoneria e per il suo 'Inno a Satana'. Si tratta di una ode del 1885 titolata «Il comune rustico», composta dopo un soggiorno estivo in Carnia. E in essa Carducci richiama «del comun la rustica virtù / Accampata all’opaca ampia frescura / Veggo, ne la stagion de la pastura / Dopo la messa il giorno de la festa...». (G. C.)

© Copyright Avvenire, 13 marzo 2011

1 commento:

Lorenzo ha detto...

Finalmente un papa che cita un grande italiano.Dopo trent'anni di slavismo ne avevamo perduto persino la memoria.
Carducci era un anticlericale,massone, ma fu nell'800 la più alta espressione del genio italico.
Morì da cattolico perché in fondo al cuore coltivò sempre la bellezza della fede semplice tramandataci dai nostri avi.
Non per nulla anche papa colto come Leone XIII lo amava e lo ammirava.