lunedì 28 marzo 2011

Il card. De Paolis spiega a Televisa perché non ha ancora deciso se creare o meno una commissione d'indagine sulle complicità di Maciel (Izzo)


LEGIONARI: CARD. DE PAOLIS, MACIEL AVEVA COMPLICI MA POCHI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 28 mar.

Occorre fare attenzione a che la ricerca della verita' su eventuali complicita' delle quali puo' aver goduto il fondatore dei Legionari di Cristo padre Marcial Maciel tra i religiosi dell'istituto non diventi "una caccia alle streghe" o "motivo di conflitti interni" e soprattutto che "non si corra il rischio di sacrificare la buona fama di persone innocenti".
Lo afferma il card. Velasio De Paolis, delegato del Papa per "accompagnare" i Legionari verso il necessario rinnovamento dopo la scoperta dei crimini e delle infedelta' del loro fondatore, spiegando perche' non ha ancora deciso se creare o meno una commissione d'indagine che lo aiuti nella ricerca della verita', alla quale intende comunque arrivare.
"Si dice spesso che i superiori della Legione - spiega il porporato in un intervista alla tv messicana Televisa - non potevano non sapere: in qualche modo l'affermazione ha una sua validita' ma non si puo' dire che tutti sapessero. Alcuni certamente hanno saputo, ma questi erano un'esigua minoranza, ed e' difficile anche individuarli". E in ogni caso i complici "certamente non erano solo i superiori".
De Paolis ammette pero' che a sei mesi dall'inizio del suo mandato, sembra che nelle Legione non sia cambiato molto perche' i superiori sono rimasti al loro posto. Ma, aggiunge, "non sotto un certo profilo di governo, ma sull'altro profilo e' cambiato tutto perche' chi governa non sono piu' i superiore da soli, ma sono i superiori con cinque consiglieri e questo, penso, sia una garanzia". Personalmente, chiarisce, "non mi sento messo dal Santo Padre per tagliare teste, teoricamente i superiori dovrebbero arrivare al capitolo generale fra due anni e mezzo o tre ma la Santa Sede potrebbe rimuoverli anche domani, non hanno nessun posto acquisito".
Ad eleggere i nuovi superiori saranno poi i religiosi, perche' rileva De Paolis a nome dei membri delle commissioni che lo affiancano per volonta' del Papa, "noi non ci sostituiamo a loro, non siamo cosi' ingenui da credere che la Legione la salviamo noi, sono i Legionari che si devono salvare con la nostra presenza, se loro non cambiano, noi non possiamo far nulla".
Quanto agli organismi gia' costituiti, spiega, "la Commissione di avvicinamento non e' un tribunale, non intende giudicare eventuali misfatti, delitti, questo appartiene ai tribunali, ai tribunali civili,se e' di competenza del tribunale Civile o del tribunale Ecclesiastico, se e' di sua competenza".
"Questa commissione di avvicinamento alle vittime ha - cioe' - solo compiti di verifica delle pretese che alcuni avanzano nei confronti della Legione, in rapporto specialmente al comportamento del padre Marcial. Si seguiranno i criteri di giustizia e carita'", prevedendo cioe' una indennizzazione in base al danno ricevuto dalla persona e anche dalla sua sitiazione economica e da quella della Legione. "Per cio' che riguarda - infine - la commissione economica, per il momento non sono emersi grandissimi problemi, ma solo problemi di una certa rilevanza". Inoltre "con l'esplosione dello scandalo sono venute meno anche certe entrate, sia perche' magari le scuole non hanno potuto piu' andare in avanti per mancanza di alunni e sia anche perche' la carita', in qualche modo, da parte di qualcuno, e' venuta meno".

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1 commento:

Anonimo ha detto...

De Paolis come Pinocchio...lui sa bene che non farà nulla perchè scoperchierebbe il vaso sudicio di pandora dei santo subito...ma verrà tutto a galla lo stesso...