giovedì 10 marzo 2011

Il Papa ai preti romani: Anche nella vecchiaia non perdiamo lo zelo, la gioia di essere chiamati dal Signore

Papa/ A preti romani: Non essere "sonnolenti" e perdere entusiasmo

Il problema grande del nostro tempo non sono le cattive energie"

Città del Vaticano, 10 mar. (TMNews)

"Anche nella vecchiaia non perdiamo lo zelo, la gioia di essere chiamati dal Signore". Il Papa si è rivolto così ai sacerdoti romani, ricevuti stamane in Vaticano per un incontro annuale.
"E' facile - ha detto Benedetto XVI - essere pieni di zelo, speranza e attività all'inizio del cammino sacerdotale, ma è più difficile quando ci si accorge che il mondo rimane sempre lo stesso, e allora il servizio diventa pesante e si perde un po' l'entusiasmo. Ritorniamo allora alla parola di Dio. Lasciamoci rinnovare la nostra gioventù spirituale, lo zelo, la gioia, per condurre la corsa sempre nell'entusiasmo di essere chiamati da Cristo". Con i preti della Capitale Benedetto XVI ha ripreso un concetto presente anche nel libro su Gesù che proprio oggi viene presentato in Vaticano, ossia la "sonnolenza" dei discepoli mentre Gesù si avvicina alla morte. "Pio XI - ha detto il Papa - diceva che il problema grande del nostro tempo non sono le cattive energie, ma la sonnolenza dei buoni. Cerchiamo di non dormire in questo tempo, ma di essere svelti per la volontà di Dio e per la presenza della sua parola. Vegliate anche su voi stessi. Perché esiste un attivismo bene intenzionato nel quale però uno dimentica la propria vita spirituale. San Carlo Borromeo ci dice che non può essere buon servitore per gli altri chi ha trascurato la propria anima. Pregare non è tempo perso per cura anime".
Tra i consigli che il Papa ha rivolto ai sacerdoti romani, a partire da un brano degli Atti degli apostoli, anche l'attenzione a invertire le "priorità" rispetto ai valori mondani. "I soldi, la posizione sociale, le cose di ogni giorno che vediamo al telegiornale, sono la realtà, e le cose spirituali appaiano un po' dietro. Ma la 'metanoia', che significa il cambiamento del pensiero, ci induce ad invertire: non i soldi e quanto posso avere sono l'essenziale, ma la realtà che è Dio. Questo deve cambiare il mio giudizio sulla vita. L'essenziale è ciò che dice Dio, non il vantaggio o lo svantaggio che avrò. Bisogna vedere dal punto di vista di Dio, non secondo le proprie preferenze".

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