domenica 27 marzo 2011

Il Papa cita una frase incisa sulla parete di una cella ("Credo in Dio e nell'Italia") e pronuncia la preghiera per gli Ebrei di un prigioniero cattolico. La preghiera per i fratelli uccisi senza pietà (Izzo)

PAPA: CREDERE IN DIO E NELL'ITALIA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 27 mar.

Nel breve discorso pronunciato alle Fosse Ardeatine, il Papa ha citato una scritta incisa sulla parete di una cella di tortura, in Via Tasso, a Roma, durante l'occupazione nazista: "Credo in Dio e nell'Italia, credo nella risurrezione, dei martiri e degli eroi, credo nella rinascita, della patria e nella liberta; del popolo".
"Queste parole - ha commentato - sono il testamento di una persona ignota, che in quella cella fu imprigionata, e dimostrano che lo spirito umano rimane libero anche nelle condizioni piu' dure".
"Credo in Dio e nell'Italia - ha continuato - e' un'espressione che mi ha colpito anche perche' quest'anno ricorre il 150esimo anniversario dell'unita' d'Italia, ma soprattutto perche' afferma il primato della fede, dalla quale attingere la fiducia e la speranza per l'Italia e per il suo futuro". "Credo in Dio e nell'Italia e' il testamento inciso in un luogo di violenza e di morte, il male.
Bisogna credere - ha scandito Ratzinger - nel Dio dell'amore e della vita, e rigettare ogni altra falsa immagine divina, che tradisce il suo santo Nome e tradisce di conseguenza l'uomo, fatto a sua immagine.
Percio', in questo luogo, doloroso memoriale del male piu' orrendo, la risposta piu' vera e' quella di prendersi per mano, come fratelli, e dire: Padre nostro, noi crediamo in Te, e con la forza del tuo amore vogliamo camminare insieme, in pace, a Roma, in Italia, in Europa, nel mondo intero".

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PAPA: PRONUNCIA LA PREGHIERA PER GLI EBREI DI UN PRIGIONIERO CATTOLICO UCCISO DAI NAZISTI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 27 mar.

"Dio mio grande Padre, noi ti preghiamo affinche' tu possa proteggere gli ebrei dalle barbare persecuzioni. 1 Pater noster, 10 Ave Maria, 1 Gloria Patri".
In visita alle Fosse Ardeatine il Papa ha citato queste parole di un foglio di carta su cui un caduto cattolico aveva scritto la sua preghiera per gli ebrei.
"In quel momento cosi' tragico, cosi' disumano, nel cuore di quella persona - ha osservato Ratzinger - c'era l'invocazione piu' alta: 'Dio mio grande Padre'. Padre di tutti! Come sulle labbra di Gesu', morente sulla croce: 'Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito'".
Secondo Benedetto XVI, "in quel nome, 'Padre', c'e' la garanzia sicura della speranza; la possibilita' di un futuro diverso, libero dall'odio e dalla vendetta, un futuro di liberta' e di fraternita', per Roma, l'Italia, l'Europa, il mondo".
"Si' - ha scandito il Papa - dovunque sia, in ogni continente, a qualunque popolo appartenga, l'uomo e' figlio di quel Padre che e' nei cieli, e' fratello di tutti in umanita'. Ma questo essere figlio e fratello non e' scontato.
Lo dimostrano purtroppo anche le Fosse Ardeatine. Bisogna volerlo, bisogna dire si' al bene e no al male.
Bisogna credere nel Dio dell'amore e della vita, e rigettare ogni altra falsa immagine divina, che tradisce il suo santo Nome e tradisce di conseguenza l'uomo, fatto a sua immagine".
"Percio' - ha concluso Ratzinger - in questo luogo, doloroso memoriale del male piu' orrendo, la risposta piu' vera e' quella di prendersi per mano, come fratelli, e dire: Padre nostro, noi crediamo in Te, e con la forza del tuo amore vogliamo camminare insieme, in pace, a Roma, in Italia, in Europa, nel mondo intero. Amen".

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PAPA: TI PREGHIAMO PER I FRATELLI UCCISI SENZA PIETA'

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 27 mar.

"Signore, ti preghiamo per i fratelli che qui sono stati uccisi senza pieta'".
Con queste parole il Papa ha concluso la preghiera pronunciata al sacrario delle Fosse Ardeatine. Prima di lui aveva pronunciato un'invocazione in lingua ebraica il rabbino capo Riccardo Di Segni.
Prima dell'invocazione per le 335 vittime delle Fosse Ardeatine, il Pontefice aveva letto il salmo 23 che recita: "anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perche' tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. Davanti a me tu prepari una mensa".
"Dio, Padre misericordioso, ti ringraziamo - ha detto il Papa teologo - per averci donato il tuo Figlio Gesu', Pastore Buono, che ha dato la vita per noi. Con la sua morte e risurrezione Egli ci ha liberato dalla schiavitu' del peccato e ci ha aperto il passaggio alla vita eterna". "Ti preghiamo - ha concluso - per i nostri fratelli che in questo luogo sono stati uccisi senza pieta' concedi loro di godere per sempre la luce e la pace del tuo Regno. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore".

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PAPA: PRIMA DI LASCIARE SACRARIO FIRMA LIBRO VISITATORI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 27 mar.

Uscendo dal sacrario delle Fosse Ardeatine, il Papa ha apposto la sua firma al Libro dei visitatori. Benedetto XVI e' poi ripartito in auto per far rientro in Vaticano dove guidera' alle 12 la preghiera dell'Angelus.

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