sabato 26 marzo 2011

Il Papa: La "dignità specifica del lavoro umano" viene "spesso" violata quando il lavoro "viene visto solo come strumento di guadagno, se non addirittura, in diverse parti del mondo, come mezzo di sfruttamento" (Ansa)

Papa: disoccupazione mina società e bene comune

E precarieta' lavoro giovani crea angoscia alle famiglie

CITTA' DEL VATICANO

La "disoccupazione", denuncia il Papa, mina la stabilità sociale e il bene comune: "il lavoro è un elemento fondamentale sia della persona umana che della società"; "le difficili o precarie condizioni del lavoro rendono difficili e precarie le condizioni della società stessa, le condizioni di un vivere ordinato secondo le esigenze del bene comune". Benedetto XVI lo ha detto nell'udienza a circa 8.000 pellegrini della diocesi di Terni, ricordando anche la "angoscia" delle famiglie per la "precarietà" del lavoro dei giovani.
I circa 8.000 pellegrini della diocesi di Terni, accompagnati dal vescovo mons. Vincenzo Paglia, sono stati ricevuti in udienza per ricordare la visita di Giovanni Paolo II, il 19 marzo 1981, alle acciaierie di Terni. Papa Ratzinger si è soffermato a lungo sui problemi che vive Terni a causa della "crisi dell'assetto industriale", crisi che "sta mettendo a dura prova la città" e ha sottolineato la "vicinanza" della Chiesa che "sente la responsabilità di esservi accanto per comunicarvi la speranza del Vangelo e la forza per edificare una società più giusta e più degna dell'uomo". "In questo orizzonte - ha detto Benedetto XVI - si colloca anche il tema del lavoro, che oggi vi preoccupa, con i suoi problemi, soprattutto quello della disoccupazione. E' importante tenere sempre presente che il lavoro è uno degli elementi fondamentali sia della persona umana, che della società. Le difficili o precarie condizioni del lavoro rendono difficili e precarie le condizioni della società stessa, le condizioni di un vivere ordinato secondo le esigenze del bene comune". Dopo aver ricordato la "sicurezza sul lavoro" e invitato a "spezzare la catena di morti", il Papa ha aggiunto: "E che dire poi della precarietà del lavoro, soprattutto quando riguarda il mondo giovanile? E' un aspetto che non manca di creare angoscia in tante famiglie! Il Vescovo accennava anche alla difficile situazione dell'industria chimica della vostra Città, come pure ai problemi nel settore siderurgico. Vi sono particolarmente vicino, mettendo nelle mani di Dio tutte le vostre ansie e preoccupazioni, e auspico che, nella logica della gratuità e della solidarietà, si possano superare questi momenti, affinché sia assicurato un lavoro sicuro, dignitoso e stabile".
"Occorre mettere in campo ogni sforzo perché la catena delle morti e degli incidenti venga spezzata". Lo ha detto il Papa nell'udienza alla diocesi di Terni, presenti diversi operai delle acciaierie della città umbra, ricordando che il "problema della sicurezza sul lavoro" resta "grave", come ben sanno i lavoratori di Terni che "più volte hanno dovuto affrontare questa tragica realtà".
La "dignità specifica del lavoro umano" viene "spesso" violata quando il lavoro "viene visto solo come strumento di guadagno, se non addirittura, in diverse parti del mondo, come mezzo di sfruttamento e quindi di offesa alla stessa dignità della persona". Lo denuncia il Papa nella udienza ai pellegrini di Terni, in cui vuole "accennare" anche ai "ritmi del consumo" che rischiano di "rubarci anche il senso della festa".

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