sabato 26 marzo 2011

Il Papa: sono temi urgenti la crisi, la disoccupazione e la sicurezza sul lavoro (Izzo)

PAPA:TEMI URGENTI SONO CRISI,DISOCCUPAZIONE E SICUREZZA LAVORO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 26 mar.

La crisi economica con le sue conseguenze occupazionali e "il grave problema della sicurezza sul lavoro" sono state evocate da Benedetto XVI nel discorso rivolto oggi a 8 mila fedeli della diocesi di Terni che gremivano l'Aula Nervi.
"So - ha detto il Papa in merito ai ripetuti incidenti e alle tante morti bianche - che piu' volte avete dovuto affrontare questa tragica realta'". "Occorre - ha scandito - mettere in campo ogni sforzo perche' la catena delle morti e degli incidenti venga spezzata".
Piu' in generale, ha continuato Ratzinger rivolto ai fedeli, e' "il tema del lavoro che oggi vi preoccupa, con i suoi problemi, soprattutto quello della disoccupazione. E che dire - ha aggiunto - della precarieta' del lavoro, soprattutto quando riguarda il mondo giovanile? E' un aspetto che non manca di creare angoscia in tante famiglie".
Rispondendo al vescovo di Terni, mons. Vincenzo Paglia, che aveva denunciato nel suo saluto "la difficile situazione dell'industria chimica della citta'" ed evocato "i problemi nel settore siderurgico", il Papa ha riconosciuto che "la crisi dell'assetto industriale sta mettendo a dura prova la vita della Citta', che deve ripensare il suo futuro". "In tutto questo - ha osservato - viene coinvolta anche la vostra vita di lavoratori e quella delle vostre famiglie".
"Terni - ha ricordato Papa Benedetto - e' segnata dalla presenza di una delle piu' grandi fabbriche dell'acciaio, che ha contribuito alla crescita di una significativa realta' operaia. Un cammino segnato da luci, ma anche da momenti difficili, come quello che stiamo vivendo oggi". "Nelle parole del vescovo - ha detto ancora il Pontefice - ho sentito l'eco delle preoccupazioni che portate nel cuore.
So che la Chiesa diocesana le fa sue e sente la responsabilita' di esservi accanto per comunicarvi la speranza del Vangelo e la forza per edificare una societa' piu' giusta e piu' degna dell'uomo". Anche io, ha assicurato, "vi sono particolarmente vicino, mettendo nelle mani di Dio tutte le vostre ansie e preoccupazioni, e auspico che, nella logica della gratuita' e della solidarieta', si possano superare questi momenti, affinche' sia assicurato un lavoro sicuro, dignitoso e stabile".
La crisi economica con le sue conseguenze occupazionali e "il grave problema della sicurezza sul lavoro" sono state evocate da Benedetto XVI nel discorso rivolto oggi a 8 mila fedeli della diocesi di Terni che gremivano l'Aula Nervi. "So - ha detto il Papa in merito ai ripetuti incidenti e alle tante morti bianche - che piu' volte avete dovuto affrontare questa tragica realta'". "Occorre - ha scandito - mettere in campo ogni sforzo perche' la catena delle morti e degli incidenti venga spezzata".
Piu' in generale, ha continuato Ratzinger rivolto ai fedeli, e' "il tema del lavoro che oggi vi preoccupa, con i suoi problemi, soprattutto quello della disoccupazione. E che dire - ha aggiunto - della precarieta' del lavoro, soprattutto quando riguarda il mondo giovanile? E' un aspetto che non manca di creare angoscia in tante famiglie".
Rispondendo al vescovo di Terni, mons. Vincenzo Paglia, che aveva denunciato nel suo saluto "la difficile situazione dell'industria chimica della citta'" ed evocato "i problemi nel settore siderurgico", il Papa ha riconosciuto che "la crisi dell'assetto industriale sta mettendo a dura prova la vita della Citta', che deve ripensare il suo futuro". "In tutto questo - ha osservato - viene coinvolta anche la vostra vita di lavoratori e quella delle vostre famiglie". "Terni - ha ricordato Papa Benedetto - e' segnata dalla presenza di una delle piu' grandi fabbriche dell'acciaio, che ha contribuito alla crescita di una significativa realta' operaia. Un cammino segnato da luci, ma anche da momenti difficili, come quello che stiamo vivendo oggi".
"Nelle parole del vescovo - ha detto ancora il Pontefice - ho sentito l'eco delle preoccupazioni che portate nel cuore.
So che la Chiesa diocesana le fa sue e sente la responsabilita' di esservi accanto per comunicarvi la speranza del Vangelo e la forza per edificare una societa' piu' giusta e piu' degna dell'uomo". Anche io, ha assicurato, "vi sono particolarmente vicino, mettendo nelle mani di Dio tutte le vostre ansie e preoccupazioni, e auspico che, nella logica della gratuita' e della solidarieta', si possano superare questi momenti, affinche' sia assicurato un lavoro sicuro, dignitoso e stabile".

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