lunedì 7 marzo 2011

Se la satira è a senso unico. Il rapporto della Catholic League (Osservatore Romano)

Il rapporto della Catholic League

Se la satira è a senso unico

Washington, 7. Nel 2010 la comunità cattolica negli Stati Uniti «ha subito una rilevante discrepanza di trattamento» rispetto alle altre comunità religiose. Lo ha sottolineato il presidente della Catholic League, Bill Donohue, commentando i risultati emersi dall'Annual Report on Anti-Catholicism 2010, che illustra le iniziative intraprese dall'organizzazione allo scopo di difendere la reputazione della fede e della Chiesa cattolica.
Gli attacchi contro la reputazione della comunità cattolica, è spiegato, hanno subito un incremento, soprattutto in riferimento alla vicenda degli abusi sessuali compiuti all'interno degli ordini religiosi. Nel rapporto si enumerano una serie di fatti controversi che hanno contribuito ad alimentare un pregiudizio culturale contro la comunità cattolica e che hanno avuto una forte attenzione da parte dei media. Il modo in cui questi fatti sono stati riportati dai media, si osserva, hanno mostrato «la discrepanza con la quale il credo e la sensibilità dei cattolici sono trattati rispetto ai membri delle altre comunità». Il presidente della Catholic League ha spiegato che è compito dell'organizzazione «focalizzare l'attenzione su coloro che ingiustamente portano avanti attacchi contro la reputazione della religione e della Chiesa, rendendoli noti e manifestando contro di essi pubblicamente».
Nel rapporto stilato dalla Catholic League si citano le iniziative di pubblica condanna contro gli atti blasfemi. Si tratta, ad esempio, di alcune mostre artistiche -- come nel caso di una caricatura del Cristo esposta presso il Loveland Museum a Loveland, in Colorado -- che hanno offeso il sentimento religioso e che hanno ricevuto anche il supporto delle autorità locali. L'impegno dell'associazione ha peraltro consentito di bloccare la visione di un video blasfemo presso il Smithsonian Institution a Washington. A tale proposito il presidente della Catholic League ha osservato che «se è sbagliato che le autorità civili finanzino le espressioni di arte in materia religiosa» come alcuni ritengono, altrettanto sbagliato, ha aggiunto, «dovrebbe essere per le autorità finanziare opere artistiche contrarie alla religione». Un'altra iniziativa dell'associazione ha avuto luogo a Natale. Statue raffiguranti la natività sono state spedite a tutti i governatori degli Stati dell'unione federale, in risposta a una campagna denigratoria promossa da un'altra organizzazione, l'American Atheists, che aveva fatto erigere un grande cartellone pubblicitario, a New York, con una scritta offensiva nei confronti della Sacra Famiglia.

(©L'Osservatore Romano 7-8 marzo 2011)

34 commenti:

Fabio ha detto...

IL MISTERO DELLA QUARESIMA
di don E. Finotti

http://www.zenit.org/article-25834?l=italian

Contro ha detto...

1) la satira si fa su chi ha potere, su chi comanda o chi ha grossa presa sulla gente.
2) non è vero che non si fa satira sull'islam. Luca e Paolo, Crozza, Vauro e altri hanno fatto satira su personaggi su musulmani.

Mi fanno ridere quelli che invocano la satira su Maometto, vorrei sapere chi fa satira su Gesù.

Raffaella ha detto...

Evidentemente vediamo e leggiamo media diversi...
R.

Contro ha detto...

Chi fa satira su Gesù?

Raffaella ha detto...

Ma su'! Quante volte i vignettisti hanno fatto "parlare" Gesù pur di dare contro alla Chiesa o alla politica?
R.

gemma ha detto...

basta cercare su google satira Gesù e cliccare su immagini per trovarne un tot di vignette satiriche, non così si può dire per qualche altro simbolo sacro.
Lo stesso Vauro subì una denuncia per villipendio alla religione nel 95 per una vignetta su Gesù
http://archiviostorico.corriere.it/1997/dicembre/23/Vignetta_Gesu_Vauro_condannato_per_co_0_97122312341.shtml
In quanto alla satira sui musulmani, quella cui si allude non è sui personaggi o sui capi di governo ma sui capi religiosi. Nel 1986 il trio Solenghi, Marchesini, Lopez subì l'allontanamento dalla rai e non poche minacce per un'imitazione dell'ayatollah Khomeini oltre a scatenare il ritiro dell'ambasciatore iraniano

Contro ha detto...

Gemma tu mi confermi che la satira ha problemi con tutti.
Far parlare Gesù nelle vignette non vuol dire parlare male di Gesù.

Raffaella ha detto...

Allora perche' non si fa parlare Maometto?
R.

Anonimo ha detto...

La satira si è sempre rivolta contro a chi ha il potere, politico o morale. Non ha molto senso per un satirico prendersela con una religione di minoranza.
È assurdo invocare la par condicio per la satira.

Raffaella ha detto...

Troppo comodo!
Si fa satira sul Cristianesimo anche laddove esso e' minoranza.
E' un problema di "due pesi e due misure", non di par condicio.
R.

Contro ha detto...

"Si fa satira sul Cristianesimo anche laddove esso e' minoranza"
Dove di preciso? Paesi democratici?
E comunque la satira è un espressione artistica e come tale non può essere vincolata da discorsi socio/politici. È come se qualcuno si lamentasse che Van Gogh fa troppi girasoli e dovrebbe fare più tulipani.

gemma ha detto...

dicesi FIFA, ca...rsi in mano, direbbe volgarmente il mio amico passante, paura di reazioni irrazionali e spropositate. E comunque, capisco che tu Contro debba andare "contro" , ma mi pare che disegnare il Gesù crocefisso facendogli dire quel che al vignettista passa per la testa non sia il massimo del rispetto. E se i giudici hanno condannato Vauro per villipendio alla religione nel 97, forse qualcosina c'era, anche se io sono contraria al ricorso ai giudici per queste cose. Un sano diritto all'indignazione civile invece, quello ce lo si deve concedere.
Non ti confermo che la satira ha problemi con tutti, visto che ironizzare sull 'Ayatollah (non certo Maometto, dove vedasi quanto accaduto in Danimarca) ha portato ad una crisi nei rapporti internazionali dell'Italia, con tanto di scuse, mentre l'irrisione del Papa serve solo a far apparire chi la fa come eroi martiri, se solo qualcuno accenna ad una timida protesta. Non mi pare che le due questioni si equivalgano
Certo che è grandioso questo sistema: qua il cristianesimo subisce in temini di satira l'essere religione di maggioranza, da altre parti subisce in termini di persecuzione per essere minoranza. L'Islam laddove è maggioranza è intoccabile perchè è maggioranza, laddove è minoranza lo è per il rispetto dovuto alle minoranze. Un pò più di eguaglianza non è che ci farebbe schifo.
E guarda che io non sono contro la satira, ma la satira deve essere per definizione coraggiosa, e orami dalle nostre parti ironizzare su papa Ratzinger e sulla chiesa è roba da pagliacci di corte, sicuri di guadagnare gli applausi della base conforme e consenziente. Il vero satiro per me è un perfido anticonformista

Raffaella ha detto...

Tanto per fare un esempio:

http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/esteri/vaticano-israele/vaticano-israele/vaticano-israele.html

R.

Contro ha detto...

Il fatto che lo show incriminato sia saltato non conta nulla? La satira non è politica, non si può dire ad un satirico cosa fare e cosa no.

Raffaella ha detto...

No, no!
Il programma e' andato in onda, eccome!
La prima puntata ha dato origine ad un'ondata di indignazione che ha costretto i dirigenti ad annullare lo show.
R.

Contro ha detto...

Lo show è saltato o no? Prendiamo l'episodio nel suo insieme.
Gemma, la dove il cristianesimo è perseguitato perchè è minoranza è dove latita la libertà. Non si possono fare paragoni.

Raffaella ha detto...

Non cogli la differenza?
Mentre da noi vige una censura preventiva per cui si attacca una sola fede, sicuri che non si avranno conseguenze, in altri Paesi la satira va in onda regolarmente salvo poi ridimensionarsi, a danno fatto ed in seguito alle proteste.
C'e' una bella differenza!
R.

gemma ha detto...

da noi non latita alcuna libertà, eppure quel che è accaduto in Danimarca qualche limitazione nella libertà l'ha portata. E a senso unico. Non voglio avere ragione a tutti i costi, non è nel mio stile, ma non si può negare l'evidenza su certe cose

Contro ha detto...

Senza conseguenze? Come ha ricordato Gemma, Vauro ha avuto problemi con la giustizia, oltre al fatto che tutt'ora Vauro va in onda senza contratto. La verità è che i satirici hanno sempre problemi. A volte non hanno i problemi che piacerebbero a noi.

Raffaella ha detto...

Beh, la satira non puo' mai (e dico mai) configurare reati.
Se si verificano gli estremi, il responsabile, come tutti, deve subire le conseguenze legali del suo comportamento.
Di solito comunque reagiscono i politici, mai la Chiesa.
In molte occasioni, anzi, si mostro' piu' che generosa, come nel caso Guzzanti.
R.

Contro ha detto...

È chiaro che, anche a livello inconscio, a qualcuno un po' di paura può essere venuta. Peró rimane il fatto che per me non si dovrebbe polemizzare tanto su i bersagli della satira.

Raffaella ha detto...

Per sua natura la satira dovrebbe essere libera. Se si autocensura preventivamente, non ha piu' senso perche' diventa strumento a servizio del potente di turno.
R.

Contro ha detto...

Infatti Raffaella, la chiesa fa molto bene a non occuparsi di ste cose.

gemma ha detto...

paura a livello inconscio dici??? No, no è proprio paura manifesta, altrochè

Contro ha detto...

Tu puoi dire ad un pittore che non ti piace il suo quadro, ma non puoi dirgli cosa dipingere.

gemma ha detto...

Vauro non è certo senza contratto per le vignette sul Papa

Raffaella ha detto...

Nulla pero' mi impedisce di notare che il pittore dipinge sempre lo stesso soggetto..
R.

Contro ha detto...

Non so quanto si possa parlare di autocensura. Più facile che un satirico abbia la sua visione del mondo e la porti avanti con le sue opere. Belle o brutte che siano

Contro ha detto...

Gemma, io non penso che uno come Vauro che ha lavorato con Emergency, con le bombe che gli volavano sulla testa, abbia paura di rappresaglie per le sue vignette. Semplicemente lui la pensa così. Poi posso sbagliarmi...

Contro ha detto...

Certo Raffaella che puoi farlo notare. Non pretendere che cambi però.

gemma ha detto...

siamo d'accordo Contro, ma potrò constatare che il fatto che pittori o satirici su un certo ambito non esprimano mai il libero estro un pò mi far pensar male? Poi tu e altri mi direte che per voi non è così, ma io resto della mia idea

Contro ha detto...

Certo Gemma. Non vorrei però che la discussine slittasse sul diritto che ognuno di noi ha di criticare chi vuole.

Contro ha detto...

Tu puoi dire ad un pittore che non ti piace il suo quadro, ma non puoi dirgli cosa dipingere.

Fabiola ha detto...

"(Vorrei) mettere in rilievo solo un aspetto fondamentale pere tutte le culture: il rispetto per ciò che per l'altro è sacro, e particolarmente il rispetto per il sacro nel senso più alto, per Dio, cosa che è lecito supporre di trovare anche in colui che non è disposto a credere in Dio. Laddove questo rispetto viene infranto in una società, qualcosa di essenziale va perduto. Nella nostra società attuale, grazie a Dio, viene multato chi sisonora la fede di Israele, la sua immagine di Dio, le sue grandi figure. Viene multato anche chiunque vilipenda il Corano e le convinzioni dell'islam. Se invece si tratta di Cristo e di ciò che è sacro per i cristiano, ecco che allora la libertà di opinione diventa il bene supremo, limitare il quale sarebbe minacciare o addirittura abolire la tolleranza e la libertà in generale. La libertà di opinione trova però il suo limite in questo: che non può distruggere l'onore e la dignità dell'altro, non è libertà di mentire o di cancellare i diritti umani. (Joseph Ratzinger - Senza radici, Milano 2004, pag.70).
Ecco. E la satira non può pretendere di fare eccezione: non può distruggere l'onore e la dignità dell'altro. Chiunque esso sia.