venerdì 28 ottobre 2011

Viaggio dello spirito, viaggio di pace. Benedetto XVI riceve in udienza i partecipanti all’incontro di Assisi (O.R.)

Benedetto XVI riceve in udienza i partecipanti all’incontro di Assisi

Viaggio dello spirito, viaggio di pace

«Il viaggio dello spirito è sempre un viaggio di pace». È questo, secondo Benedetto XVI, il messaggio più autentico scaturito dall’incontro di Assisi, conclusosi nella serata di giovedì 27 ottobre, con l’impegno comune rinnovato dai leader religiosi mondiali e dai rappresentanti dei non credenti riuniti nella piazza inferiore di San Francesco.
Il Papa lo ha riproposto incontrando nuovamente nella mattina di venerdì 28 — questa volta in Vaticano — le delegazioni che hanno partecipato alla giornata di Assisi.
Un incontro, ha detto, che «rappresenta i miliardi di uomini e di donne nel mondo attivamente impegnati nella promozione della giustizia e della pace». Ma anche un segno dell’amicizia e della fraternità «che sono frutto degli sforzi di così tanti pionieri in questo tipo di dialogo». Da qui l’auspicio «che l’amicizia continui a crescere fra tutti i seguaci delle religioni del mondo e con gli uomini e le donne di buona volontà ovunque».
Il pensiero di Benedetto XVI è andato a Papa Wojtyła: «Guardando indietro — ha affermato — possiamo apprezzare la lungimiranza del compianto Papa Giovanni Paolo II nell’indire il primo incontro di Assisi e la necessità costante degli uomini e delle donne di differenti religioni di testimoniare che il viaggio dello spirito è sempre un viaggio di pace».
Tornando all’esperienza vissuta nella città di Francesco, il Pontefice si è detto certo che si sia trattato di un avvenimento «significativo per la causa della pace», proprio per la volontà di ritrovarsi insieme manifestata da così «tanti uomini e donne, ispirati dalle loro convinzioni più profonde», i quali hanno ribadito l’impegno a operare «per il bene della famiglia umana».
Un concetto ripreso più tardi dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone al termine del pranzo offerto ai delegati nell’atrio dell’Aula Paolo VI. Riferendosi alla differenza tra l’ambiente frenetico della città di Roma, che ospita i delegati nella giornata odierna, e la serenità vissuta ieri nella cittadina umbra, il porporato ha fatto notare come questo cambiamento possa lasciar intravedere «la complessità del mondo che con le sue ricchezze e le sue contraddizioni attende la nostra testimonianza di pace». Testimonianza che il Pontefice aveva affidato soprattutto alle nuove generazioni, nelle quali «sono in tanti — aveva detto lasciando ieri sera Assisi — a impegnarsi per superare violenze e divisioni».

(©L'Osservatore Romano 29 ottobre 2011)

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